Arte,  Viaggi

LECCE, LA CITTA’ DEI MILLE INCANTI

di Cristina Stendardo

Negli ultimi anni la Puglia si è fatta apprezzare parecchio, soprattutto all’estero, tanto che il prestigioso New York Times l’ha inserita nella classifica dei place to go, i luoghi più belli al mondo da visitare almeno una volta. Oltre agli elementi già noti, legati allo straordinario territorio di questa regione, c’è il fattore X che sta nell’accoglienza calorosa della sua gente ed il fascino di paesaggi e costumi mai immutati nel tempo.

Scorcio, Chiesa di San Matteo


All’estremo tacco di questo delizioso lembo di terra tra due mari, il più a est d’Italia, è Lecce. Venendo qui, ciò che colpisce subito è la lucentezza abbagliante del panorama, data dal sole presente quasi tutto l’anno a riflettersi sulla pietra bianca con cui è stata edificata. Una pietra porosa e malleabile, detta gentile, materia fautrice delle celeberrime creazioni barocche in forma di chiese, palazzi, statue e fontane dai ricchi fregi seicenteschi, arrivati all’apice durante il Regno di Napoli. Le sue origini messapiche e i resti archeologici risalenti alla dominazione romana la inseriscono tra le città d’arte d’Italia. Inoltre, per la strategica posizione geografica che la colloca tra Oriente e Occidente, nei secoli è stata oggetto di conquista da parte dei Saraceni, Normanni e Bizantini, ognuno di loro ha lasciato una testimonianza contribuendo alla variegata mescolanza di stili. L’etimologia del suo nome deriva molto probabilmente dall’albero che cresce copioso in questo luogo, il leccio. Gli antichi greci la chiamavano Lupiae (da lupia), un termine riconducibile al lupo, custode portafortuna raffigurato proprio nello stendardo della città.

Palazzo Adorno

Il centro storico si apre su Piazza Sant’Oronzo: il patrono di Lecce vigila fiero dall’alto della sua colonna, eretta a fianco del Sedile o Palazzo del Seggio, racchiuso da una grande vetrata ad arco sopra cui figurano logge decorate a trofei. Attaccato ad esso sorge a sua volta la Chiesetta di San Marco a completare il trittico, un proscenio ideale da contemplare seduti alle panchine in pietra sottostanti, adornate di ulivi secolari. E non è finita qui, a sinistra del Sedile si scopre un altro gioiello, l’Anfiteatro Romano e le sue antiche rovine, oggi deputati a concerti ed opere teatrali durante l’estate. Di fronte, lo storico Caffè Alvino offre la tipica pasticceria salentina: bocche di dama, mustaccioli, spumoni, ma soprattutto due golosità assolutamente da provare, il pasticciotto dolce e il rustico salato, ingredienti fondamentali della colazione leccese doc.

Anfiteatro romano, Sedile

La stessa piazza ospita L’Orologio delle Meraviglie, un raffinato esempio di Art Deco Barocca dalla forma a ventaglio realizzato in bronzo e rame per una lunghezza di otto metri, ad opera dello scultore Francesco Barbieri, illustre figlio di questa terra. L’imponente manufatto mischia elementi sacri e profani come immagini di angeli, un carro del Sole di matrice mitologica e i 12 segni zodiacali sul quadrante circolare. Le ore scandite dai numeri romani sono in smalto azzurro con intorno le figure dei tarocchi, un autentico bijoux in metallo.

Orologio delle Meraviglie

Si continua passeggiando per il Corso attirati dal profumo delle prelibatezze locali sfornate dalle varie boulangerie. Intorno, nelle botteghe di cartapesta, gli artigiani pupari continuano con lo stesso entusiasmo la tradizione secolare legata ai soggetti religiosi ed altri personaggi tutti da scoprire. La Chiesa di Sant’Irene si affaccia su Corte dei Cicala che ospita una grande libreria compresa di un caffè all’aperto. Si noteranno gli antichi portoni verde scuro dietro ai quali si celano le Corti, si tratta di palazzi signorili circondati da giardini e ninfei a tema.

Cortile, Palazzo Orsini

Proseguendo col naso all’insù ad ammirare i fregi delle balconate colme di gerani e ciclamini rossi, si arriverà al Duomo. E’ un tuffo al cuore per la bellezza dell’ampio lastricato dove emerge colossale il Campanile unito alla Cattedrale. L’interno della Chiesa Madre è altrettanto sbalorditivo: il soffitto ligneo intagliato protegge ben 12 altari sorretti da colonne in marmo e bronzo dorato ricche di ornamenti corinzi.

Duomo Cattedrale

Via Palmieri condurrà a Porta Napoli, una delle tre porte fortificate a guardia della città, è l’Arco di Trionfo sorretto in onore di Carlo V. Al suo lato spicca l’Abbazia San Luigi con la cupola rivestita di brillanti maioliche policrome. La Porta si apre ad un bellissimo viale in marmo bianco costeggiato da file di oleandri rosa fino all’Obelisco, realizzato nel 1892 in occasione della visita del Re Ferdinando I di Borbone.

Porta Napoli

Recentemente restaurata all’antico splendore, la Basilica di Santa Croce spunta agli occhi offrendo uno spettacolo mozzafiato. L’ampio rosone è un tripudio di motivi floreali e ghirigori in stile romantico mentre sulla facciata compaiono raffigurazioni di animali allegorici, putti e telamoni (sculture maschili corrispettive delle cariatidi) a sorreggere le colonne e l’autoritratto del suo architetto, Antonio Zimbalo. E’ attigua al Palazzo dei Celestini, un altro esempio di estrema sofisticatezza barocca. Lungo questa strada si susseguono i bistrot che animano la movida leccese dall’estate all’inverno. Porta Rudiae accoglie il Convento di San Giovanni d’Aymo, sede dell’Accademia di Belle Arti.

Basilica di Santa Croce, dettaglio

Al calar della sera, Piazzetta Santa Chiara si trasforma in una vivace location luccicante grazie ad altri numerosi locali in cui si ritrova la gioventù leccese e i tanti turisti stranieri per sorseggiare un drink ascoltando musica dal vivo. A guardia di Largo Orsini, dove prima risiedeva una vecchia tipografia, vi è la statua in bronzo del Fanfulla, al secolo Bartolomeo da Lodi, soldato di ventura e poi cavaliere, restituito dall’artista salentino Antonio Bortone nelle vesti monacali dei suoi ultimi anni ma con in mano ancora il suo stiletto, simbolo delle epiche battaglie trascorse. Lo stesso Bortone erige un’altro monumento bronzeo all’oriundo archeologo Sigismondo Castromediano nella piazza omonima sotto al quale è stato ritrovato un antichissimo frantoio oleario di età romana del primo secolo A.C. che si può ammirare da un’ampia finestra scavata nella pavimentazione sampietrina.

Piazza Santa Chiara

Il Castello di Carlo V, di epoca svevo-angioina, è voluto dall’imperatore nel 1535 come fortezza all’avanguardia ed esempio di architettura militare da erigere al posto del vecchio baluardo principesco. Una leggenda narra che nel 300, la famiglia dei nobili Orsini del Balzo tenesse nel fossato interno un orso bianco, non solo come emblema di lignaggio ma anche allo scopo di scoraggiare eventuali intrusioni. Oggi il maniero è circondato da ampi giardini e ospita mensilmente mostre d’arte.

Castello di Carlo V e Fontana dell’Armonia

Vicinissimo al castello si trova il Convento degli Agostiniani fondato nel 1649, anch’esso tornato al luminoso sfarzo dopo recenti restauri a riconsegnare il candido biancore della chiesa barocca che si affaccia sull’esteso vivaio chiamato dai monaci “Giardino di Ogni Bene” in cui si è voluto mantenere lo stesso frutteto autoctono originario composto da melograni, fichi, ulivi, giuggiole, piante di iris ed erbe officinali. Il complesso architettonico ha visto per la prima volta nella città una mostra interattiva dedicata a Vincent Van Gogh.

Convento degli Agostiniani

Nei pressi del Viale dell’Università risiede il Parco Belloluogo, dall’omonima torre medievale, una volta residenza della Contessa Maria d’Enghien e oggi convertito a parco urbano a disposizione dei cittadini al fine di godersi la grande disponibilità di verde ammirando l’antico fossato, il ponte levatoio sopra un pittoresco specchio d’acqua e anche i resti di un esteso frantoio ipogeo.

Parco di Belloluogo

Proseguendo oltre il Caffè Letterario si può ammirare Piazza Giosuè Carducci al centro della quale è dedicato un busto al poeta; la stessa piazza è sede del Convitto Palmieri che custodisce la Biblioteca Bernardini, ritrovo serale nei fine settimana. Nelle vicinanze si colloca il Museo Sigismondo Castromediano, il più antico della città ma con un elemento a sorpresa: gli interni bianchi a forma spirale si sviluppano su diversi piani in stile contemporaneo su ispirazione del Museo Guggenheim di New York.

Convitto Palmieri

Costeggiando Piazza dei Caduti ci si imbatte in una serie di deliziose Ville Liberty tra le quali spicca la dimora del celebre tenore leccese Tito Schipa. I suggestivi vicoli della città vecchia racchiudono un’altro scrigno: la Chiesetta greca di San Nicola di Mira dove si svolge tuttora la funzione con rito bizantino. Di estensione minuta, si presenta come una camera solenne adibita con velluti rossi e le tipiche iconografie dorate. Assolutamente da visitare.

dettaglio Villa Liberty, Tito Schipa

La Chiesa di Fulgenzio unisce mirabilmente lo stile gotico e romanico ma è al suo interno che lascia senza fiato per la finitura degli affreschi dove predomina l’oro. E’ un sfavillio di scene bibliche e raffigurazioni di santi che regalano uno scenario estaticamente variopinto. Dalle larghe vetrate filtrano i raggi del sole aumentando lo splendore degli spazi.

In Via del Paradiso, sorge il Conservatorio di Sant’Anna con monastero attiguo. Risalente al XVII secolo per volontà della nobildonna Teresa Paladini come dono di un istituto religioso per giovani educande, oggi è il luogo prediletto dalle coppie che si sposano con rito civile. Nel suo cortile si trova anche una rarità botanica, un’esemplare di ficus secolare, un gigante per altezza e beltà.

Chiesa di Fulgenzio

Scoperto per caso solo nel 1929 durante alcuni scavi, il Teatro Greco Romano raffiora dietro l’ennesimo vicolo, testimoniando la fiorente epoca augustea del I secolo d.C. Si presuppone potesse contenere cinquemila spettatori distribuiti sulle gradinate dette a cavea sovrastanti il palcoscenico. Il ritrovamento di alcune statue marmoree di età Antoniana, decorazioni a mosaico e le tipiche maschere teatrali ci suggeriscono la rappresentazione di tragedie e commedie per intrattenere il popolo e la romana Lupiae alla quale venivano destinati i gradini più alti.

Teatro Greco-Romano

La più moderna Piazza Mazzini, sorta nel 1956, è il fulcro dei negozi alla moda, quindi consueto ritrovo per lo shopping ed il passeggio domenicale. Al suo nucleo vi è una fontana monumentale dove si riunisce la comunità cittadina verso la fine della primavera per festeggiare con un bagno nella sorgente le vincite calcistiche di campionato.

Piazza Mazzini

Elencare tutte le meraviglie di Lecce è impresa ardua, (la carrellata di immagini aiuterà), non resta che visitarla di persona poichè dietro a ogni angolo si svela una sorpresa piacevolente inedita. Si spiega pertanto il fascino che ha attirato qui le numerose produzioni cinematografiche internazionali, in cerca di scorci unici. E se si considera che in soli dieci minuti di macchina si raggiuge il mare.. beh, è troppa bellezza.

Cappella, Madonna col bambino, Duomo
Via Palmieri
Chiostro degli Olivetani
Bottega di cartapesta
Museo Castromediano
Vicolo
Santa Croce
Villa Comunale
Statua di Sant’Oronzo
Interno Basilica
Sedile
Villa Indraccolo
Palazzo Rollo
Capitello e fregio murario
Campanile del Duomo
Conservatorio di Sant’Anna
Edicola votiva
Palazzo Marrese
Antichità
Cappella di Sant’Irene
Piazza Sigismondo Castromediano
Reliquie, Chiesa Sant’Irene
Palazzo Giustiniani, dettaglio in fregio

Il poeta pugliese Vittorio Bodini, cresciuto in questa città, le dedica versi lirici che ne descrivono, come in fotografie di nostalgica memoria, la soleggiata e lieve indolenza:

Biancamente dorato è il cielo

dove sui cornicioni corrono angeli dalle dolci mammelle

guerrieri saraceni e asini dotti con le ricche gorgiere.

Questa è la mia città

le Mura le avete già viste

di lassù cantavano gli angeli nel Seicento

tenendo lontano la peste che infuriava sul Reame.

Ora c’è fichi d’india, un aquilone

un ragazzo che tende il suo elastico rosso

contro qualche lucertola

troppo spaurita e minima per prestarsi a quel sogno

d’inaudite avventure

di cui s’inorgoglisca il cuore umano.”

Statua in cartapesta di Sant’Oronzo in processione al Duomo
Stendardo della città di Lecce

Cristina Stendardo

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