
L’universo caliente di Pedro Almodóvar
Il Maestro della regia nel raccontare i colori e l’anima sanguigna degli spagnoli, con un occhio di riguardo sull’universo femminile. Un occhio irriverente e senza pudori, introspettivo dell’apparato umano che gioisce, si addolora, geme e pulsa come Carne Tremula, uno dei suoi titoli più famosi.

Pedro Almodóvar non usa mezze misure, nei confronti dello spettatore è sempre onesto, getta in faccia la realtà cruda della vita, ed è questa la bellezza della sua poetica, facendosi fautore del Neorealismo Iberico a cominciare dagli anni 80.

Dopo una serie di documentari e cortometraggi, firma il suo primo capolavoro: Donne sull’orlo di una crisi di nervi, una commedia noir di immediato successo. Da lì in poi è una scalata di opere irripetibili che lanciano sul grande schermo Penélope Cruz e Javier Bardem, oltre al suo attore feticcio, Antonio Banderas.

Hollywood e Cannes gli tributano due premi Oscar e una Palma d’Oro per Tutto su mia madre e Parla con lei, insieme ad innumerevoli altri riconoscimenti da tutto il mondo. In Volver, Almodóvar rende omaggio all’italianissima Sofia Loren per cui ammette di avere un debole fin dai primi esordi.

E’ proprio il cinema italiano dei grandi maestri come Vittorio de Sica e Marco Ferreri ad ispirare le sue protagoniste: donne fragili, tormentate, ma allo stesso tempo dotate di ironia e straordinaria forza combattiva, che le spinge spesso a scontrarsi coi pregiudizi, la società sessista e il patriarcato. Che siano drag queens, suore, lavandaie, prostitute, casalinghe o romanziere, tutte loro manifestano la propria grazia ma soprattutto l’universalità dei sentimenti, a prescindere dal luogo di nascita, la classe sociale o il genere. Il cinema Almodovariano è un frullato del miglior gazpacho rosso piccante, condito di drammi e risate amare.

Nel 2019, a settanta anni compiuti, Pedro ci regala Dolor y Gloria, un’opera fortemente autobiografica, in cui il suo alter ego, Banderas, fa un resoconto della sua vita attraverso una serie di flashbacks nostalgici. Questo niño della Mancia una volta ha detto: “Sono nato in un momento sbagliato per la Spagna, ma in un ottimo momento per il cinema” – e noi, da spettatori deliziati, lo ringraziamo.


