Moda

Yves Saint Laurent: Il genio creativo

di Valentina Presentini

I suoi vestiti, gli scandali, le sue donne iconiche. Il grande stilista francese lascia dietro di sé una quantità impressionante di abiti che hanno fatto la storia della moda. Dal 1962 al 2002 produce ogni anno due collezioni Haute Couture per il suo marchio, diventato icona di stile nel mondo a tal punto che Andy Wharol dedica a lui uno dei suoi famosi ritratti in litografia.

Al principio di tutte queste meraviglie, c’è il disegno: già in adolescenza, le sue mani scorrono veloci e fluide sulla carta creando di getto modelli flessuosi di straordinaria originalità.

Yves Henri Donat Mathieu-Saint-Laurent nasce a Oran, in Algeria francese, il primo agosto 1936. Cresce nella ovattata borghesia algerina in una villa sul Mediterraneo insieme ai genitori e a due sorelle. Timidissimo, ha un’indole molto sensibile, caratteristiche che influiranno non poco sul suo privato.   

In casa crea bambole di carta e tratteggia abiti per la madre e le sorelle, così a 18 anni si trasferisce a Parigi per iscriversi alla Chambre Syndicale de la Haute Couture (Camera Sindacale dell’Alta Moda), dove viene notato sin da subito per i suoi schizzi.  L’editore di Vogue France lo presenta a Christian Dior. Tra i due nasce subito una forte intesa e sotto la sua guida, il giovane stilista migliora notevolmente, tanto che alla morte improvvisa di Dior nel 1957, a soli 21 anni lo sostituisce a capo della direzione artistica. Ad una cena fa la conoscenza di Pierre Bergé, che diverrà prima suo grande amico, poi partner inseparabile sia sul lavoro che nella vita.

Yves Saint Laurent et Pierre Cardin – Photographer Willy Rizzo

«Tu amavi la bellezza Yves, non si sa da dove provenga un gusto, un istinto, nessuno te lo insegna. Da ovunque veniamo, noi nasciamo con esso.» – Pierre Bergé

Nel 1960 è obbligato ad arruolarsi nell’esercito francese a causa della guerra d’indipendenza algerina. La natura delicata di Yves non regge una tale situazione e a seguito di un forte stress viene ricoverato nell’ospedale militare; contemporaneamente riceve la notizia del suo licenziamento. Viene sottoposto all’ elettroshock che mina in maniera quasi irreparabile la sua salute. Grazie al decisivo sostegno di Bergè, rimastogli sempre accanto, Yves riesce a riprendersi e decide di citare in giudizio la Maison Dior per non aver rispettato i termini contrattuali. Vinta la causa, con i soldi del risarcimento apre l’omonima casa di moda a fianco del compagno e socio Pierre. Un ingegnoso espediente inoltre, concepito da una sua affezionata modella, gli fornisce la pubblicità di cui ha bisogno per iniziare: la copertina di Vogue annuncia l’anticipato successo dell’enfant prodige con titoli risonanti.

«Mi chiuderò in camera mia, giorno e notte, per disegnare.»

Tutto il bel mondo aspetta con ansia la sua prima collezione, è il 1962 e lui stupisce contesse e nobili dame parigine con uno stile innovativo che include abiti a palloncino, cappelli a larghe tese, giacche con tagli maschili su candidi pantaloni bianchi, e una geniale rivisitazione dello smoking, fino a quel momento unica prerogativa maschile. E’ l’inventore di un nuovo linguaggio sartoriale: il pt a porter che lancia la donna nell’epoca moderna senza dover rinunciare all’eleganza, una vera e propria rivoluzione di costume.

1966 – Yves Saint Laurent Mondrian Dress

Uomo colto e amante delle lettere oltre che del teatro, non manca di associare ai suoi outfits richiami intellettuali, omaggiando artisti e scrittori. Firma un’intera collezione ispirandosi al balletto del teatro russo. Di Proust, il suo autore preferito, amava citare un verso:

«Il sale della terra sono i nervosi».

Nel 1966, è il pittore Mondrian ad ispirare una serie di abiti stampati con le celeberrime geometrie colorate su sfondo bianco, è un trionfo di richieste, anche dall’Oriente. Diventato acclamato designer ormai di fama internazionale, si scopre avido collezionista di opere d’arte e acquista una splendida dimora in Marocco intorno alla quale raccoglie il suo personalissimo harem costituito dagli amici del jet set: Lou Lou de la Falaise (sua collaboratrice per gli accessori), Marisa Berenson, Paul Getty, Betty Catroux. L’atmosfera esotica gli suggerisce la creazione di caftani color sabbia e giacche safari.

Betty Catroux, Yves Saint Laurent e Loulou de la Falaise London 1969

«Non dobbiamo mai confondere l’eleganza con l’essere snob.»

Gli anni 70 sono contraddistinti da un periodo di eccessi sfrenati: l’audace sfilata di indossatrici avvolte in completi di pelle nera in atteggiamenti saffici suscita scandalo ma vende benissimo, frequenta i clubs più controversi di Parigi sperimentando droghe e relazioni promiscue. Lancia la prima fragranza maschile con una campagna pubblicitaria firmata dal fotografo Jeanloup Sieff che lo ritrae in una posa greca androgina ad esaltare la sua nuda bellezza.

Yves Saint Laurent by Jeanloup Sieff

«Il profumo è il fratello del respiro.»

Nel decennio successivo, reinterpreta il tailleur con colori e tessuti vivaci in cui compaiono elementi presi dai dipinti più amati: colombe, violini, fiori da Matisse, Picasso, Braque, Van Gogh. Diventa l’unico stilista vivente nella storia della moda ad essere celebrato in una mostra a lui dedicata presso il Metropolitan Museum di New York. 

Inside the “Yves Saint Laurent: The Perfection of Style” Exhibit at the Seattle Art Museum.

Ammalatosi gravemente, si congeda dal pubblico nel 2002 con l’ultima sfilata antologica che vede come testimonials super modelle e attrici: Laetitia Casta, Claudia Schiffer, Jerry Hall, Eva Herzigova. In chiusura, Catherine Deneuve accoglie sulla passerella l’amico stilista cantandogli Ma plus belle histoire d’amour. Si spegne nel 2008 ma gli omaggi non finiscono: sei anni dopo, il regista Jalil Lespert ricelebra la sua arte con un film biografico intitolato semplicemente col suo nome, a conferma della sua valenza iconica. La pellicola lancia sullo schermo l’attore Pierre Niney, vincitore del premio César per la magistrale interpretazione del maestro della moda, Yves Saint Laurent.

French designer Yves Saint-Laurent (C) salutes the crowd with French model Laetitia Casta (L) and French actress Catherine Deneuve (R) at the Centre Georges Pompidou art gallery in Paris, where the last Haute-Couture show ever of the designer took place. Hours before unveiling his last collection, innovative designer Yves Saint-Laurent said his love affair with women was not over and hinted he had other cards up his sleeve. (Photo credit should read JEAN-PIERRE MULLER/AFP/Getty Images)

«Esiste una relazione d’amore tra le donne e me. Le collezioni sono delle storie d’amore.»

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